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Melanie Hache-Barrois,
HCM Strategy Director South Europe @mhacheB
Il 19 maggio scorso si svolgeva a Milano l'HR & Talent Forum presso il Gruppo 24 ORE. Nella tavola rotonda molti manager hanno condiviso punti di vista ed esperienze sulla gestione dei talenti e in particolare sul valore dell’eccellenza e del talento per la crescita aziendale
La discussione ci ha fatto capire ancora una volta che ci sono valori fondamentali che permettono ai talenti di emergere e crescere: come la condivisione di know-how tecnici comuni, valori e passione. Marco Coccagna Chief Executive Officer ENI Corporate University ha dimostrato l’importanza dei valori, del know-how comune che permette un’integrazione dei talenti. Il know-how tecnico comune e le competenze relazionali permettono le interazioni in un team. Nel caso ENI, che è un’organizzazione globale, bisogna promuovere un management locale piuttosto che centrale. Bisogna anche investire pesantemente nella formazione professionale per garantire questi valori e un know-how comune.
L’intervento della Dottoressa Simonetta Iarlori, Chief Operating Officer di Cassa Depositi e Presiti, ha evidenziato le aspettative della cosiddetta generazione Y. Sono più alte specialmente nell’ambito delle relazioni interpersonali e dello «star bene» al lavoro. E qui entriamo in un altro aspetto che diventa valore in ambito lavorativo: il wellness. Introdurre il wellness in azienda favorisce l’innovazione. Per Elisabetta Caldera, Direttore Risorse Umane e Organizzazione Vodafone Italia, i modelli sono cambiati. L’individuo deve poter contribuire, instaurare un dialogo. Non c’è più un vero confine tra l’azienda e il mondo esterno: le persone possono cercare fonte d’ispirazione e di soluzioni all’interno e all'esterno dell’organizzazione. Caldera sottolinea che un‘azienda chiusa su se stessa, narcisista, si sdoppia ma non evolve. Per evitare questo tipo di situazione, la condivisione dei talenti può essere una soluzione. Ce lo ha raccontato Marina Montinori, Ernst and Young People Services, citando l’esempio dell’associazione degli amministratori delegati messi a disposizione di diverse aziende. Quest’esperienza arrichisce le competenze e fa emergere profili diversi.
Sempre sull'argomento dell'arrichirsi dall’esterno, Emilia Rio, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di A2A, ci ricorda che la social collaboration, le comunità, i gruppi di lavoro in rete sono un modo per liberarsi dai vincoli e far emergere i nuovi talenti. Caldera e Iarlori condividono questo tema: la collaborazione sui social svolge un ruolo importantissimo all’interno di questi nuovi modelli agili non gerarchici. Per consolidare questa social collaboration, questi valori comuni, c’è la necessità di costruire una corporate culture adatta a questi nuovi modelli secondo Coccagna. Una corporate culture ispirata sia dai valori interni che esterni per garantire una fedeltà dei talenti: in questa corporate culture ci deve essere il giusto mix tra divertimento e attenzione alle prestazioni, ci dice Montinori. Ma nel contesto attuale, è possibile parlare di fun in ambito lavorativo? Secondo Iarlori, i giovani devono sentire che il paese li valorizza. Allora qualsiasi valore positivo sia il fun, o l’innovazione deve aiutarci a trattenere i talenti e a motivarli affinchè sviluppino la loro carriera in Italia.
Per concludere, Caldera ci ricorda l’importanza fondamentale della capacità di ascolto. Ascoltarsi di più, collaborare, è cosi che le aziende potranno fare emergere nuovi talenti e fare crescere l’azienda.
Infine, a prescindere dal fatto che siamo tutti d’accordo nel dire che la gestione dei talenti è al centro delle preoccupazioni, siamo anche tutti d’accordo nel dire che qualcosa sta accadendo e cambiando nell'ambito della gestione del personale. Avere preoccupazioni è legittimo, ma cercare di anticipare, costruire e considerare i talenti come fondamentali per la crescita aziendale, è una tendenza nuova, ma giusta. Nel vortice della trasformazione digitale e dei nuovi modelli economici, investire sui talenti favorisce l’eccellenza e il valore dell’azienda.