Problemi delle HR del settore sanitario causati dal COVID

Mark Jackley | Content Strategist | 16 marzo 2023

All'inizio del 2020, quando il COVID-19 ha iniziato a diffondersi a livello globale, i team HR nel settore sanitario si sono ritrovati in un territorio inesplorato con la responsabilità di mantenere operativi i propri ospedali gestendo un numero sufficiente di lavoratori per affrontare le ondate di pazienti infetti. Tra gli altri incarichi, i team HR erano tenuti a garantire la sicurezza dei dipendenti, fornire loro assistenza psicologica e adattare le politiche relative a pianificazione dei turni, lavoro da remoto e molto altro ancora.

Sebbene la situazione si sia normalizzata, i team delle risorse umane devono ancora gestire una serie di problemi legati al COVID-19. Negli ultimi anni, fortunatamente, i responsabili HR hanno imparato ad affrontare situazioni complesse quali dimissioni di massa, riduzione del pool di candidati, aumento dei costi di manodopera e degli scioperi e altro ancora.

Concetti chiave

  • Dall'inizio della pandemia, i livelli di personale sanitario hanno subito brusche variazioni. Gli esperti prevedono una carenza di medici e infermieri nei prossimi cinque o dieci anni.
  • Posti di fronte a queste preoccupazioni relative al personale, i team HR sono chiamati a rendere i posti di lavoro più allettanti nell'era post-pandemia migliorando retribuzioni e benefit, condizioni di sicurezza, pianificazione dei turni, cultura organizzativa e altri aspetti della vita lavorativa.
  • Come conseguenza del COVID-19, i team HR nel settore sanitario hanno ampliato le loro responsabilità, tant'è che attualmente contribuiscono in maniera ancora più significativa alla definizione dei protocolli di sicurezza sul lavoro e di risposta alle emergenze.

I problemi HR nel settore sanitario durante (e dopo) il COVID

Con il progressivo aggravarsi della pandemia, i responsabili HR nel settore sanitario si sono fatti carico di maggiori responsabilità nei confronti del personale della loro organizzazione. Il team HR ha ribadito il proprio impegno verso le attività tradizionali, come l'assunzione dei dipendenti e la riduzione dei costi di manodopera, ma al contempo ha assunto anche nuovi ruoli, come garantire un ambiente di lavoro salubre, ben fornito di prodotti per la pulizia malgrado la scarsità di approvvigionamenti a livello globale.

Volume ridotto di candidati
In gran parte a causa delle tensioni legate al COVID-19, i datori di lavoro nel settore sanitario devono far fronte a un numero ridotto di candidati. Secondo un report del 2021 di HRO Today, le candidature da parte di ferristi e infermieri certificati, ad esempio, sono diminuite del 52% anno dopo anno, mentre le candidature per il ruolo di infermiere sono diminuite del 45%. Anche le candidature per ruoli non clinici sono in calo, come quelle degli aiuti alimentari, diminuite di oltre il 30%. Queste tendenze sono proseguite nel 2022 tant'è che gli esperti di recruiting SIA segnalano che le agenzie di selezione del personale valutano a 3,75 su 5 il grado di difficoltà nel coprire i posti vacanti nel settore sanitario.

Sebbene un team HR non possa risolvere la carenza di talenti a livello nazionale, i responsabili HR stanno cercando nuovi modi per aumentare il volume dei candidati. Con i sistemi automatizzati è inoltre possibile semplificare il processo di candidatura, ad esempio consentendo agli utenti di rispondere a un'offerta di lavoro senza dover creare un account. I datori di lavoro nel settore sanitario compiono enormi sforzi per attrarre i talenti disponibili, offrendo bonus di assunzione, indennità di trasferimento e, per alcuni dipendenti, la possibilità di lavorare da casa. Un ospedale del Colorado ha adottato un approccio diverso: per alcuni ruoli, anziché richiedere un diploma di scuola superiore, è disposto a finanziare un percorso di formazione supplementare post-assunzione.

Dimissioni
Alla fine del 2021, la società di ricerca Morning Consult ha riferito che il 18% degli operatori sanitari, quasi uno su cinque, aveva lasciato il lavoro durante la pandemia, adducendo come motivazioni il COVID-19, la retribuzione bassa e il burnout. Tra coloro che hanno scelto di rimanere, il 31% ha detto di aver valutato la possibilità di dimettersi.

Da allora, i livelli di occupazione nel settore sanitario sono migliorati con l'aumento dei tassi di vaccinazione anti-COVID e il drastico calo delle infezioni. Il Journal of the American Medical Association segnala che entro aprile 2022 il tasso di disoccupazione nel settore sanitario è sceso al 2,28%, rispetto al 3,18% nel pieno della pandemia. Nonostante il calo delle dimissioni di massa , i datori di lavoro nel settore sanitario continuano ad affrontare problemi relativi al burnout cronico, al turnover dei dipendenti e alla carenza complessiva di talenti. Per evitare un'altra ondata di dimissioni, i responsabili HR nel settore sanitario devono offrire retribuzioni competitive e programmi di prevenzione del burnout: un esempio è la definizione di nuovi criteri per la pianificazione di turni e ferie.

Pulizia supplementare
L'igiene sul posto di lavoro è sempre stato un fattore fondamentale nel settore sanitario, ma in risposta al COVID-19, i team HR hanno rielaborato le politiche per prevenire la trasmissione delle malattie. Lavorando secondo le linee guida stabilite dall'Occupational Safety and Health Administration (OSHA) e dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti, i team HR stanno aiutando i responsabili degli impianti a migliorare le procedure di pulizia. Ora sono stati introdotti requisiti aggiuntivi per le aree affollate con superfici toccate di frequente, come sale d'attesa, ascensori e toilette, ma anche postazioni di lavoro e beni personali dei dipendenti. Le nuove politiche prevedono anche la messa a disposizione di abbondanti scorte di salviette e igienizzante, nonché, in alcuni casi, l'uso di barriere fisiche, come gli scudi in plexiglass presso l'accettazione. In presenza di un caso sospetto o confermato di COVID , i team HR richiedono una pulizia più frequente e un rafforzamento delle norme relative a disinfezione delle mani, uso della mascherina e rispetto del distanziamento sociale da parte di dipendenti e pazienti.

Forza lavoro virtuale
Come in altri settori, la diffusione del COVID 19 ha portato le organizzazioni sanitarie ad espandere i loro programmi di forza lavoro virtuale.

Attività come l'accettazione dei pazienti, l'elaborazione dei risarcimenti e la gestione delle cartelle cliniche possono essere eseguite ovunque, purché il team HR fornisca linee guida sulla disciplina del lavoro da remoto, comprese le precauzioni per la sicurezza. AltaMed, un fornitore di servizi sanitari della comunità di Los Angeles, ha adottato un modello di lavoro da casa per oltre 1.000 dipendenti di call center e reparti HR, IT e compliance, consentendo persino a medici e infermieri di lavorare virtualmente in base a un approccio "pareti flessibili". E pur senza chiedere il trasferimento di alcuni nuovi assunti, i sistemi sanitari possono coprire più facilmente i posti vacanti, soprattutto nelle aree remote.

Burnout
In un sondaggio del 2021 dell'American Medical Association, la metà degli operatori sanitari statunitensi intervistati, tra cui il 56% degli infermieri, ha riferito di soffrire di burnout, definito come uno stato di esaurimento fisico o emotivo che implica anche un ridotto senso di realizzazione. Un terzo ha riportato alti livelli d'ansia o depressione e il 25% dei medici intervistati ha dichiarato che intende lasciare la professione entro due anni.

Nel maggio 2022, il Surgeon General statunitense, Dott. Vivek Murthy, ha pubblicato uno studio sul burnout e sul benessere degli operatori sanitari, presentando il problema come una priorità nazionale. Il Dott. Murthy ha proposto la seguente soluzione per alleviare il burnout: "Innanzitutto, apprezzare e proteggere gli operatori sanitari. Ciò significa garantire che ricevano un salario dignitoso, l'accesso all'assicurazione sanitaria e un congedo di malattia adeguato. Significa anche evitare che lavorino senza adeguati dispositivi di protezione personale, come successo durante la pandemia". Il Dott. Murthy ha anche sottolineato la necessità di ampliare l'accesso dei dipendenti ai programmi di sostegno psicologico.

Morale basso
La pandemia di coronavirus ha inflitto un duro colpo al morale degli operatori sanitari. In un sondaggio di settore del 2021, il 62% degli intervistati ha affermato che le preoccupazioni o lo tensioni correlate al COVID hanno avuto un impatto negativo sul proprio stato mentale, tant'è che il 56% dei dipendenti di prima linea soffriva di disturbi del sonno. Come ha dichiarato un assistente ospedaliero in Pennsylvania: "Eravamo sfiniti, a corto di risorse e ad alto rischio di esposizione al COVID. Onestamente, è stato qualcosa di terribile e spaventoso". Sebbene il COVID-19 non sia più così pericoloso o incontrollato come due anni fa, la minaccia di contagio sul posto di lavoro non svanirà mai.

Tuttavia, non tutte le minacce hanno a che fare con le malattie. L'OSHA segnala che il rischio di aggressioni contro il personale sanitario sul posto di lavoro è ora quattro volte superiore rispetto ai dipendenti di altri settori. Retribuzione relativamente bassa, sovraccarico e burnout sono altri fattori che abbattono il morale. Per invertire la rotta e migliorare la fidelizzazione nel settore sanitario, i team HR devono includere il benessere dei dipendenti nei valori dell'organizzazione e dimostrarne il carattere prioritario offrendo retribuzioni competitive, orari di lavoro più equilibrati e programmi in grado di creare una cultura aziendale più empatica, in cui i dipendenti sentono che le loro esigenze vengono prese in considerazione e soddisfatte.

Modelli di partnership
Per soddisfare le esigenze del personale all'inizio della pandemia di COVID, le organizzazioni sanitarie hanno rafforzato le partnership con le agenzie di selezione. Per fare un esempio, Jackson Healthcare in Georgia ha affiancato Healthcare Workforce Logistics per inserire altri 570 lavoratori, mentre il Liacouras Center a Philadelphia ha collaborato con General Healthcare Resources per gestire l'impennata di casi di COVID. Le aree rurali sono state particolarmente avvantaggiate da tali partnership, che tuttavia possono aumentare significativamente i costi.

Community Care of North Carolina, una partnership innovativa tra settore pubblico e privato sponsorizzata da agenzie statali, comprende 14 reti regionali di medici, infermieri, farmacie, operatori sociali e altri professionisti per portare l'assistenza di qualità ben oltre le aree urbane. Sebbene la carenza di personale non sia così grave come lo era due anni fa, i modelli di partnership saranno un'opzione utile per le difficoltà previste negli anni a venire.

Modifiche delle politiche
I team HR nel settore sanitario hanno modificato ampiamente le politiche per affrontare i problemi legati al COVID. Un esempio è la revisione delle politiche in materia di sicurezza di pazienti e dipendenti, pulizia del posto di lavoro, uso delle mascherine e realizzazione di test. Il team HR è la principale fonte di informazioni accurate e aggiornate sulla sicurezza sul posto di lavoro nell'era del COVID.

Se necessario, i responsabili HR dovrebbero anche rivedere e rafforzare le politiche riguardanti pianificazione dei turni, permessi, lavoro da remoto, assunzioni e onboarding, adeguamento di retribuzioni e benefit, compresa l'introduzione di nuovi vantaggi extra, oltre alla richiesta e implementazione del feedback dei dipendenti. In effetti, uno dei risvolti positivi del COVID è stato l'aggiornamento delle politiche top-to-bottom, per mano del team HR.

Richieste di stipendio
Secondo un report di Kaufman Hall, i costi della forza lavoro sanitaria sono aumentati di oltre un terzo dall'inizio del COVID-19. Questo aumento è dovuto non solo alla manodopera a contratto, ma anche alla necessità di garantire ai dipendenti a tempo pieno stipendi adeguati che compensino il fatto di lavorare in condizioni estenuanti, esposti alla minaccia di contagio da COVID. In un'indagine condotta da un'agenzia di selezione del personale, più di un terzo degli infermieri intervistati ha dichiarato di voler lasciare a breve il lavoro, principalmente per cercare una retribuzione migliore. Peterson-KFF segnala che i datori di lavoro nel settore sanitario hanno risposto aumentando i salari medi del 17% dall'inizio della pandemia.

Alcune organizzazioni sanitarie hanno valutato la possibilità di aumentare i prezzi per compensare gli stipendi più alti di infermieri e altri dipendenti, sostenendo che programmi federali come Medicare avessero sottostimato i costi del lavoro ospedaliero durante l'adeguamento dei pagamenti. Altri sistemi sanitari hanno limitato i costi monitorando attentamente spese del lavoro a contratto, straordinari e gratifiche.

Carenze di forniture
I dipartimenti HR in genere non si occupano dell'approvvigionamento di forniture mediche, ma ora che le loro mansioni includono anche la supervisione delle procedure di sicurezza e sanificazione anti-COVID, devono assicurarsi che le loro organizzazioni dispongano di ampie quantità di igienizzante, mascherine, tamponi e altro ancora. Quando un ospedale di New York ha esaurito i tamponi, il suo reparto HR ha trovato un fornitore che è venuto in soccorso utilizzando la stampa 3D. Il team HR deve anche aiutare i dipendenti a far fronte alle carenze di forniture. Ad esempio, quando alcuni ospedali hanno posticipato gli interventi chirurgici per la mancanza di forniture, i team HR hanno dovuto riorganizzare i turni in tempo reale, assicurandosi che i medici fossero disponibili nelle nuove date.

Scioperi
La pandemia è stata estremamente difficile per gli operatori sanitari, molti dei quali si sono visti costretti a chiedere migliori retribuzioni, benefit e condizioni di lavoro. Alcuni lavoratori iscritti al sindacato hanno indetto scioperi, compresi gli infermieri di due ospedali di New York che hanno scioperato per tre giorni all'inizio del 2023. Secondo Healthcare Dive, nel corso del 2022 almeno 30.000 operatori sanitari sono andati in sciopero e quasi il doppio aveva minacciato di farlo prima che venisse raggiunto un accordo. Solo in California, i lavoratori di tre principali sistemi sanitari (Stanford University Hospital, Cedars-Sinai e Kaiser Permanente) hanno scioperato nel 2022.

Il team HR nel settore sanitario fa ben più di quanto richiesto

Il COVID-19 ha creato uno stato di emergenza nel settore sanitario. Per aiutare le loro organizzazioni ad affrontare la situazione, i responsabili HR hanno fatto ben più di quanto richiesto, talvolta occupandosi di gestire aiuti e risposte di emergenza. Il team HR ha improvvisamente iniziato a svolgere un ruolo più importante per la sicurezza dei dipendenti, creando e attuando protocolli di pulizia più rigorosi, implementando politiche di test anti-COVID e definendo norme relative al distanziamento sociale e all'uso delle mascherine. Il team HR ha anche avuto il delicato compito di incoraggiare, talvolta obbligare, i lavoratori di prima linea a vaccinarsi. Più di ogni altra cosa, i team HR sono stati la principale fonte di informazioni affidabili sul COVID mentre le condizioni cambiavano rapidamente e i sistemi sanitari intervenivano con nuove politiche e procedure.

Come la pandemia cambia il futuro delle HR nel settore sanitario

Una lezione che i datori di lavoro nel settore sanitario hanno imparato per il futuro è l'importanza di creare processi di lavoro flessibili e di sostegno. Qualora dovesse verificarsi un'altra emergenza sanitaria pubblica, sia le organizzazioni che i loro lavoratori dovranno essere pronti a gestire la situazione. Il lavoro da remoto per alcune posizioni e l'espansione delle prestazioni sanitarie virtuali richiederà nuove tecnologie, oltre a istruzioni del team HR su cosa fare e cosa non fare quando si interagisce con i pazienti sullo schermo anziché di persona. Considerando che i team HR contribuiscono a sviluppare il luogo di lavoro del futuro nel settore sanitario, i dirigenti devono collaborare con il reparto HR come con un partner strategico.

Affrontare il cambiamento delle HR nel settore sanitario con Oracle

I problemi che i team HR si trovano ad affrontare nel post-pandemia richiedono applicazioni personalizzate per il settore.

Oracle Fusion Cloud Human Capital Management (HCM) connette tutti i processi HR all'interno del sistema sanitario. I team HR possono utilizzare la suite di applicazioni basate sul cloud per attirare i candidati più idonei al lavoro, nonché per inserire agevolmente i nuovi assunti e aiutare i dipendenti a familiarizzarsi con i loro nuovi ruoli. Le applicazioni di gestione della forza lavoro di Oracle Cloud HCM consentono a datori di lavoro e dipendenti di monitorare tempi e manodopera, tracciare le assenze, così come segnalare e risolvere i problemi di salute e sicurezza. Gli strumenti che raccolgono il feedback dei dipendenti e creano un posto di lavoro più collaborativo aiutano a ridurre il turnover del personale.

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HR nel settore sanitario: progredire perfezionando il proprio ruolo

Il COVID-19 ha sfidato le organizzazioni HR nel settore sanitario a rivedere il proprio ruolo. Trovare soluzioni creative per assumere nuovi dipendenti, condividere i dipendenti con altre reti sanitarie, collaborare con le agenzie per potenziare la forza lavoro esistente e creare nuovi programmi e processi per fidelizzare i dipendenti esistenti è ora più che mai una delle principali priorità in ambito HR. Può dirsi altrettanto dei problemi di sicurezza causati dalla pandemia, che fino a gennaio 2023 ha ucciso 1,1 milioni di americani. Per molti responsabili HR di cliniche e ospedali, vaccinarsi, lavarsi le mani e indossare la mascherina sono diventate questioni all'ordine del giorno.

Ora che il settore sta trovando sollievo dalla pandemia, i team HR devono comunque continuare a utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione, compresi dati e tecnologie, per migliorare la vita dei dipendenti e allo stesso tempo tenere sotto controllo i ricavi netti, limitando i costi di manodopera, prevenendo eventuali azioni legali da parte di dipendenti infortunati o insoddisfatti e rispettando le normative per evitare sanzioni. L'obiettivo finale rimane lo stesso: curare i pazienti nel modo più efficace possibile e migliorare lo stato di salute.

Domande frequenti sui problemi HR nel settore sanitario dovuti al COVID

Quali problemi hanno dovuto affrontare le HR nel settore sanitario dalla comparsa del COVID?
Sin dall'inizio della pandemia, il team HR nel settore sanitario ha dovuto affrontare gravi carenze di personale, l'aumento dei tassi di burnout e turnover, nonché i timori dei dipendenti di contrarre il virus. I team HR hanno anche dovuto modificare le politiche relative alla pianificazione dei turni e al lavoro da remoto, nonché valutare l'opzione di rivolgersi ad aziende di selezione del personale per soddisfare le esigenze in tale ambito.

Quali sono state le ripercussioni della pandemia di COVID-19 sugli operatori sanitari?
La pandemia ha aumentato i casi di burnout e scoraggiato i dipendenti, spingendo molti di loro a dimettersi e accettare altri posti di lavoro.

Qual è il principale problema affrontato attualmente dai professionisti HR nel settore sanitario?
Sebbene i livelli di occupazione stiano recuperando terreno dopo il drastico calo del 2020, le organizzazioni HR nel settore sanitario sono chiamate ad assumere e fidelizzare un numero sufficiente di medici, infermieri e altro personale. Le previsioni sulla carenza di personale mettono a dura prova i team HR, che proveranno creare un ambiente di lavoro più positivo e gratificante.

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