Gli acquirenti di generi alimentari si stanno preoccupando di costi e disponibilità di magazzino

Un sondaggio globale mostra che, mentre le persone sono felici di tornare a fare shopping in negozio, sono frustrate da prezzi elevati, self-check-out e troppi acquirenti per le consegne

L'anno scorso è stato registrato un effetto boomerang dei consumatori* che sono principalmente tornati ai negozi di alimentari (68%) preferendoli agli ordini online (32%). Tuttavia, nuove sfide hanno tassato il settore, dall'inflazione al personale e alle interruzioni della supply chain. Ciò ha portato principalmente a un nuovo nemico: prezzi elevati per i consumatori. Infatti, quasi tre quarti degli intervistati hanno indicato il prezzo come il principale fattore determinante nella scelta del punto vendita per l'acquisto di generi alimentari. Per i negozi di alimentari, questa confluenza di forze esterne spesso aumenta la concorrenza e sposta la fidelizzazione dei clienti.

Sebbene le restrizioni della pandemia siano auspicabilmente parte de passato, quando torna il business as usual? O c'è un nuovo business as usual? La ricerca ha evidenziato che le persistenti problematiche nelle catene di approvvigionamento, le economie instabili e l'inflazione globale continuano a influenzare i consumatori, in particolare nel settore della vendita al dettaglio di generi alimentari.

In un contesto caratterizzato da una crisi del personale e da una recessione imminente in alcune regioni, l'ambiente economico per i retailer rimane instabile, poiché l'aumento globale dei costi alimentari incide su tutti, sia a livello professionale che personale.

Il prezzo prevale sulla comodità

Per quanto riguarda lo shopping di generi alimentari nell'attuale contesto finanziario, i consumatori statunitensi hanno notato che il prezzo prevale anche sulla comodità.

• Il 72% dei consumatori ritiene che il prezzo rappresenti il fattore più determinante nella scelta del punto vendita, superando la comodità indicata dal 28%.
• Il 46% degli acquirenti fa acquisti in più sedi per ottenere tutto ciò di cui ha bisogno al costo più basso
• Il 30% acquista principalmente in un unico negozio di alimentari, ma trascorre più tempo alla ricerca di promozioni e offerte
• Il 43% cita un ottimo prezzo promozionale e il 32% afferma che i coupon sono la ragione principale per provare articoli non normalmente sulla loro lista per la spesa
• Il 37% degli intervistati afferma che espositori accattivanti, come le testate di corsia e altre presentazioni, influenzano in una certa misura le loro decisioni di acquisto

Problemi della supply chain che erodono la fidelizzazione del brand

Con le carenze della supply chain degli ultimi anni, i consumatori sono sempre più frustrati e perdono la fiducia nei loro brand preferiti, un aspetto più difficile da trovare.

• Il 90% dei consumatori ha dichiarato l'intenzione di esplorare i marchi del negozio a causa delle carenze dei prodotti alimentari di base.
• D'ora in poi, il 33% prevede di scegliere i marchi private-label
• Il 38% degli intervistati indica la carenza o la disponibilità limitata di prodotti come la principale fonte di insoddisfazione durante l’esperienza di acquisto di generi alimentari
• Il 37% di tutti gli acquirenti cita l'inventario in magazzino e un ampio assortimento di prodotti come punti di forza per un'esperienza di acquisto ottimale

L'esperienza in negozio è ancora importante

Nonostante i problemi di inventario e prezzi, molti consumatori cercano ancora un'esperienza positiva durante lo shopping e al checkout.

• Il 36% dei clienti associa l'efficienza del personale, comprensiva di un rapido processo di pagamento e di planimetrie facili da navigare, a un'esperienza di acquisto eccellente
• Il 32% ha notato un buon servizio clienti come il momento apice della loro esperienza
• Il 35% cita il checkout lento come fonte di frustrazione
• Il 27% è infastidito da un eccesso di fiducia nel checkout in autonomia
• Il 24% è tormentato dai troppi acquirenti che bloccano le consegne

Trasparenza tra le operazioni

Oracle vanta oltre 30 anni di esperienza nella collaborazione con molte delle principali marche mondiali nel settore della vendita al dettaglio di generi alimentari, offrendo soluzioni aziendali che gestiscono quotidianamente milioni di transazioni di acquisto, vendita e rifornimento. Le nostre soluzioni coprono l'intero processo, dalla pianificazione, budgeting, approvvigionamento, previsione all'allocazione per garantire che il prodotto sia disponibile nel luogo e nel momento giusto, fino all'innovazione e al monitoraggio di design, sviluppo, sourcing, verifica, etichettatura e sicurezza qualitativa di ogni articolo preconfezionato, fresco, nonché prodotti per la salute, bellezza o merchandising generale. Inoltre, supportiamo le transazioni, la comunicazione e l'interazione con milioni di clienti ogni giorno.

I retailer di generi alimentari hanno bisogno di fiducia nei dati per garantire una trasparenza completa in tutti gli aspetti, dagli standard della supply chain alla disponibilità dei prodotti. Le dichiarazioni e le affermazioni relative alla sicurezza dei prodotti risultano oggi più complesse che mai, a causa di una crescente domanda da parte dei consumatori riguardo a scelte di vita, esigenze alimentari e questioni ambientali.

Questo non è un problema analitico dei dati. La sfida consiste nell'implementare in modo efficace la raccolta, la verifica e l'esecuzione dei dati per migliorare l'efficienza in ogni area aziendale, garantendo trasparenza che consenta decisioni informate a ogni livello e una fonte unica di verità che faciliti approfondimenti operativi volti a ottenere risultati migliori in termini di innovazione, produttività e sostenibilità.

Cinque tendenze, fattori principali e sfide nel settore della vendita al dettaglio di prodotti alimentari

1. Incertezze economiche e inflazione
2. Interruzioni della supply chain
3. Aumento delle aspettative dei consumatori
4. Sostenibilità e private label
5. Persone e produttività

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*Oracle Retail ha intervistato più di 5.000 consumatori a livello globale a proposito delle loro abitudini di acquisto di generi alimentari lo scorso autunno e altri 1000 consumatori statunitensi quest'inverno.